La ‘panchina rossa’ dedicata alle donne vittime di violenza nasce da un’idea del writer Karim Graffiti Cherif attuata per la prima volta nella città di Torino e vuole rappresentare il #postOccupato da una donna vittima di femminicidio, come segno tangibile collocato in uno spazio pubblico, visibile a tutti, di un’assenza nella società causata dalla violenza.
E se la persona che passa davanti a una panchina rossa è ipo- o non-vedente? La panchina rossa è veramente “segno tangibile”? Come può venire trasmesso il messaggio? Come si possono sensibilizzare le persone se non si adottano diversi canali sensoriali?
Per questo insieme allo scultore Felice Tagliaferri e all’associazione Libere Sinergie venerdì 25 maggio presso l’Ex Fornace a Milano è stato realizzato il laboratorio EdgeFestival18 Con-tatto: una ‘panchina rossa’ oltre le barriere, nell’ambito dell’Edge Festival Oltre le Barriere.
E perché l’evento fosse ancora più inclusivo, è stata presente Sara Adobati, un’interprete di lingua dei segni che ha fatto in modo che potessero partecipare anche persone sorde segnanti.
Sulla panchina sono state collocate delle scarpette percepibili al tatto e una scritta in braille: LIBERA DI SORRIDERE.
Questa è la prima #PanchinaRossaTattile realizzata e verrà collocata in un luogo ancora in via di definizione.