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9 maggio 2021

Stragi continue

“La violenza contro le donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani”

~ Kohi Annan ~

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La strage delle studentesse. Mentre concludiamo questa rassegna stampa, arriva da Kabul la notizia di un’autobomba fatta esplodere fuori da una scuola femminile: “l’obiettivo e l’orario sono stati scelti proprio per massimizzare il numero di vittime, le studentesse stavano uscendo da scuola e i residenti erano in strada a fare acquisti”, scrive Avvenire. “Attacco al futuro dell’Afghanistan”, titola Repubblica.
Dal 1 maggio è iniziato il ritiro delle truppe Nato dal Paese sempre più in mano ai talebani: di come questo sia un enorme passo indietro avevamo trattato ampiamente in Libere Stampe del 18 aprile scorso. Oggi la peggiore delle conferme.

▪︎ Stragi “domestiche”

Le stragi domestiche. Italia, Austria, Francia, Albania, Spagna. Sono solo alcuni degli angoli del mondo dove non si interrompe la lunga scia nera per mano di uomini – mariti, compagni, fidanzati, ex.
A Torino, una guardia giurata ha ucciso a colpi di pistola la moglie con otto (8) colpi di pistola. TorinoToday usa ancora le parole “delitto passionale”: in realtà lei aveva chiesto la separazione e lui non voleva e ha pensato di risolvere la vicenda aspettandola sul pianerottolo di casa e uccidendola. La vittima aveva 50 anni, come il suo omicida.
Nelle stesse ore, nel napoletano una donna di 36 anni, con un figlio di undici e un ex-marito dal quale si era liberata dopo anni di violenze, è stata uccisa a coltellate e bruciata da un conoscente, un amico, una persona di cui si fidava. Un uomo con problemi psichiatrici ma che lei non riteneva pericoloso. E invece l’ha accoltellata e bruciata.
“Bruciata viva dal marito”, i titoli dei giornali francesi di fronte all’ennesimo femminicidio. Questa volta è successo a Mérignac, la donna aveva 31 anni e il marito era già stato condannato per “violenze coniugali”: avrebbe dovuto essere in carcere, ma per una serie di sconti ne era uscito. E ne ha approfittato per regolare i conti con la donna. Avevano tre figli. Il fatto è diventato argomento della lunga campagna elettorale per le presidenziali francesi, prevista per il prossimo anno. FranceInfo riporta le proteste delle associazioni femministe contro la Giustizia francese. “Marito violento recidivo”, scrive LeMonde. L’OuestFrance mostra tre grafici per dimostrare come “la situazione in Francia non sia migliorata”: la testata lo fa con i dati a disposizione, specifica. Quello dei dati è un problema in tutto il mondo.
Scrive Wired, a proposito dell’Italia
Quei dati sulla violenza contro le donne che l’Italia non raccoglie
“Entro il 31 marzo scorso il ministero di Grazia e Giustizia avrebbe dovuto fornire al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa dati su come l’Italia sta cercando di colmare le gravi lacune riscontrate ma, per il terzo anno consecutivo, non ha dato segni di vita”

 

Su Repubblica, la cronista di nera Lorenza Pleuteri ricostruisce una statistica delle vittime femminili di violenza.
Come si diceva, anche l’Austria è stata scossa da un femminicidio, anzi un doppio femminicidio: un uomo di 50 anni infatti ha ucciso la ex e la di lei madre. Ora la sua teoria è che l’anziana donna lo avesse aggredito. In Albania una donna di 50 anni è stata uccisa davanti al Tribunale. E poi a Terragona, a Bogotà, a Porto Rico.
In Messico è stata realizzata una mappa dei femminicidi con il nome delle vittime, la loro età, le modalità dell’omicidio e la natura del rapporto con il loro omicida. Si chiama “Yo te nombro”, per dare un nome, un volto, una storia alle donne uccise.
Scrive Amparo Salom Lucas, magistrata nella comunità di Valencia, nel suo libro “Violenza di genere e diritti umani”:
“È un problema di carenza di protezione da parte delle strutture pubbliche, una forma di discriminazione e di negazione del diritto a essere protette nello stesso modo in cui si proteggono le persone da altri delitti. Ed è un problema di carenze investigative”.

 

A Montaione esiste ora un giardino “Donne vittime del femminicidio”. Il sindaco lo ha inaugurato nei giorni scorsi assieme a quattro consigliere comunali che hanno lavorato a questo progetto. Montaione è un comune in provincia di Firenze e fa parte dei “borghi più belli d’Italia”. Due buone ragioni per visitarlo.
Il 6 ottobre 2019 aveva ucciso a coltellate la moglie Zinaida Solonari, 36 anni, nella loro abitazione di Cologno al Serio (Bergamo). Ieri Maurizio Quattrocchi, 49 anni, si è tolto la vita nella cella del carcere di Bergamo, dove si trovava dal giorno del delitto. Martedì scorso era iniziato il processo a suo carico. Martedì prossimo Quattrocchi sarebbe dovuto intervenire e riferire la sua versione dei fatti.

▪︎ Stragi sul lavoro

Nel 2020 ci sono stati 1270 decessi sul lavoro denunciati. Quest’anno nei primi tre mesi sono stati 185. Una strage ignorata, polvere nascosta sotto il tappeto. Questa settimana se ne è parlato perché una delle vittime – mediamente sono tre (3) al giorno – una donna giovane, 22 anni, bella, bellissima, e mamma di un bimbo avuto in giovane età: Luana D’Orazio.
Su di lei sono stati scritti fiumi di parole, che hanno scatenato immediate critiche da parte di giornalisti e di commentatori, tra loro anche Selvaggia Lucarelli, sui suoi “occhi di cerbiatto” (citazione da un articolo di cronaca dell’inviata de La Stampa), sulla sua maternità precoce (su Il Foglio Ritanna Armeni e su Repubblica Natalia Aspesi) che nulla avevano a che vedere con il cuore del problema: la sicurezza sui posti di lavoro. Un problema enorme, fatto di insufficienti finanziamenti alla legge che prevede i controlli, di insufficiente personale ispettivo, di insufficiente attenzione da parte di tutti coloro che dovrebbero invece garantire il rispetto delle norme. Un fenomeno monitorato da 14 anni, in maniera indipendente, da Carlo Soricelli sul blog Cadutisullavoro.
Domani, 10 aprile, si terranno i funerali di Luana D’Orazio. A lei l’artista di strada Jorit Agoch ha dedicato un murale realizzato a Roma, sul muro dell’ex Snia Viscosa.
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▪︎ Nel mondo

🌍 A San Francisco come in Myanmar la protesta delle donne birmane contro il colpo di Stato non si ferma. Nella città americana, sabato un gruppo ha inscenato una simbolica protesta, mentre nel loro Paese continua la repressione e la lotta. “Il nostro posto è la rivoluzione”, dicono in questo servizio di AlJazeera
🌍 A Porto, il vertice informale dei leader europei ha esordito con l’accettazione da parte dei 27 Stati del ricatto di Polonia e Ungheria sull’uguaglianza di genere: l’espressione “gender equality” è stata cancellata da una bozza di dichiarazione sullo stato di avanzamento della coesione sociale che l’Unione europea. La notizia, grave, non ha avuto quasi riscontro, se non nelle pieghe delle cronache dal summit: segnaliamo Yahoo e Reuters.
🌍 Dal Messico due storie. Quella di una giovane donna in prima linea per difendere i popoli indigeni: è la storia di Lupita e racconta Internazionale. E quella dell’ex sindaco di Acapulco, accusato di molestie e violenze sessuali, che ha provato a ricandidarsi, sostenuto da tutto l’establishment politico. Ne ha scritto Il Manifesto.
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