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a cura di Lorella Beretta

16 maggio 2021

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«Uma mulher negra feliz é um ato revolucionario»

~ Juliana Borges ~

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Una donna nera felice è un atto rivoluzionario“. La citazione della lapidaria frase della femminista attivista Juliana Borges, questa settimana l’ha fatta Il Manifesto nell’articolo sui drammatici omicidi da parte della polizia in corso in Brasile. Una mattanza raccontata dal corrispondente dal Brasile della Tv Svizzera, Emiliano Guanella, in questo servizio.

▪︎ Leggi e cultura

Possono le leggi modificare la cultura di un Paese, qualunque esso sia, avanzato sui diritti umani o meno?
Frida Dahmani, corrispondente dalla Tunisia per Jeune Afrique non usa mezzi termini per fare la diagnosi di quello che accade nel suo Paese, ma non solo:
Tutte le leggi del mondo non cambieranno le mentalità arcaiche e conservatrici che spesso i magistrati dimostrano. La legge contro la violenza sulle donne ha turbato il loro ordine costituito: quello di un mondo patriarcale e maschilista dove l’unità familiare non deve essere toccata, anche se significa che la donna taccia sui maltrattamenti.

 

In settimana, il bilancio (drammatico) lo si è fatto sull’applicazione e sul rispetto della Convenzione di Istanbul con Istanbul che ne è appena uscita e nel resto del globo che non va purtroppo meglio. Su Open e su The Vision il quadro (spietato) della situazione a dieci anni dall’approvazione del documento.
Anche questa pagina di Repubblica del 10 maggio non lascia molte speranze.
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Intanto in Sardegna si sono svolti i funerali di Mirko Farci, il diciannovenne di Tortolì accoltellato a morte dall’ex compagno della madre, mentre cercava di proteggerla dalla sua violenza, La donna si trova in ospedale in fin di vita. La tragedia, definita dai giornali “un massacro“, ha portato prima a una reazione di condanna del gesto, poi a un giudizio, rimbalzato sui social, sulla donna, accusata di aver avuto una relazione con un uomo giovane invece che occuparsi a tempo pieno del proprio ruolo di madre.
Su La Nuova Sardegna, Vanessa Roggeri ne ha scritto in un pezzo di taglio dal titolo “La cultura della violenza”
Diciamo le cose come stanno: finora lo Stato non si è dimostrato capace di tutelare le donne che denunciano: le pene sono troppo blande, mentre l’opinione pubblica, ambigua e moralista, prima si indigna e poi sbatte la vittima alla sbarra degli imputati […]
C’è qualcosa di profondamente distorto nella società, e nei governi, se dopo vent’anni è fallita anche la convenzione di Istanbul. Si voleva cambiare l’educazione nelle scuole insegnando il rispetto, si voleva agire alla radice facendo qualcosa di necessario su larga scala, ma il risultato è che oggi i femminicidi sono in aumento. È un’escalation che va fermato al più presto.

 

“La legislazione come strumento di cambiamento comportamentale e sociale” è il focus di uno dei quattro video lanciati di Aidos sulla complessa lotta contro le mutilazioni genitali femminili (FGM). Ne ha scritto Redattore Sociale.
Come il cambiamento sociale venga determinato dall’esempio, e quindi da una sempre più diffusa consapevolezza, è l’argomento di questo articolo su Nbcnews “Le donne non raggiungeranno uguaglianza di genere fino a quando non smetteranno di fare tutti i lavori domestici”. Non importa quante favole con principesse i tuoi figli leggeranno, si legge.
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▪︎ Leggi e religione

Anche nella Chiesa Cattolica il movimento delle donne cerca di conquistare spazi facendosi largo con azioni concrete prima ancora che nella modifica delle norme.
Qui sopra la copertina dell’articolo di Federica Tourn sul numero di FQ Millennium in edicola da ieri, anche in versione digitale sul sito, sabato 15 maggio. Nel quale si legge:
Intanto, per l’8 marzo 2022 è stato convocato a Roma un grande sinodo della Chiesa cattolica al femminile, dove solo le donne avranno diritto di voto: un’assemblea che non perderà tempo nella denuncia di clericalismo​,​ patriarcato ma tira dritto sulle questioni strutturali, formulando proposte concrete per cancellare la disuguaglianza di genere e dare anche le donne la possibilità di predicare e assumere ruoli decisionali. L’ingiustizia più eclatante resta ancora oggi l’impossibilità ​p​er una donna di diventare prete​ […]​
Un’esclusione che per secoli è stata motivata con interpretazioni teologiche sempre meno convincenti e che ancora più difficile da sostenere di fronte alla penuria di vocazioni, che in alcune zone del sud del mondo a raggiunto livelli drammatici.

▪︎ Leggi ed economia

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Repubblica ha intervistato l’economista in occasione della pubblicazione del suo “Disuguaglianze di genere nelle economie in via di sviluppo”, edito da Il Mulino, una selezione di scritti di economia politica dove incrocia i temi dell’agricoltura, dell’ambiente e della prospettiva di genere. L’intervista si trova su Repubblica online, a pagamento. Su Il Manifesto intervista libera.
In Italia si parla molto dell’occasione che il PNRR potrebbe rappresentare per le donne: condizionale d’obbligo, visto il rischio pinkwashing segnalato da varie analisi. Su Il Domani ne scrive Rachele Gonnelli.
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Fino al 20 giugno 2021 la pandemia secondo Pat Carra in mostra a Parma nel chiostro della Casa della Musica, con un percorso illustrato allestito all’aperto e intitolato Anticorpi a fumetti: decine tra vignette e strisce, su 28 pannelli, che hanno lo spirito di interpretare la pandemia in chiave umoristica e satirica. “Tra ironia e consapevolezza”, scrive Repubblica.

▪︎ Nel mondo

🌍 Ancora Tigray, dove i civili subiscono gli effetti di una guerra che da mesi è riesplosa in tutta la sua crudeltà. “I cadaveri lasciati per strada e mangiati dalle iene; le donne, bambine e anziane comprese, stuprate”. È la drammatica testimonianza di una suora etiope, rimasta anonima per la propria sicurezza, che al Guardian ha raccontato delle atrocità commesse dalle forze etiopi ed eritree nella regione, mentre decine di migliaia di sfollati a causa dei combattimenti si riversano in campi rifugiati nella speranza di trovare cibo e riparo. La missionaria lavora prevalentemente in centri per sfollati interni (Idp) e nei centri comunitari nella capitale tigrina, Makallé, e nelle zone circostanti. ”Rispetto ad altri posti, qui la situazione è decisamente migliore, anche se la considero caotica, con fino a 65 persone che dormono in una stanza. Per circa 6mila persone, sono a disposizione solo 8 bagni, 4 per gli uomini e 4 per le donne. Le condizioni igieniche sono terribili, l’acqua non è sempre disponibile, e cibo e medicine sono difficili da trovare”, denuncia.
🌍 Kirghizistan scosso da un caso dal rapimento e uccisione di una giovane donna, a scopo matrimonio. Nel Paese dell’Asia centrale è pratica diffusa il cosiddetto “rapimento delle spose”: tutti i dettagli su ilCaffegeopolitico. Il Kirghizistan va anche menzionato per la sua bellezza, come raccontato in questo articolo di Vanity Fair.
🌍 Dagli Stati Uniti invece la notizia del divorzio di Bill e Melinda Gates, seguito ad altri del jet set, ha dato la stura a Maria Silvia Sacchi per questo articolo con un taglio interessante sul “ruolo svilito (dagli altri) delle mogli”, pubblicato nell’inserto economico del Corriere della Sera.
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