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28 febbraio 2021

Potere e volere: tra fiction e realtà

Ogni donna ha un arsenale ben fornito di rabbia potenzialmente utile contro quelle oppressioni, personali e istituzionali, che hanno generato quella rabbia. Messo a fuoco con precisione, può diventare una potente fonte di energia al servizio del progresso e del cambiamento

~ Audre Lorde ~

sinistra
La nuova leadership del partito di sinistra tedesco, la Die Linke. Due donne: Janine Wissler, 39 anni, e Susanne Hennig-Wellsow, 43. La notizia sul quotidiano Der Spiegel.
Giovani, 39 e 43 anni, e donne: è la nuova leadership che porterà il partito della sinistra tedesca alle prossime elezioni, quelle in cui per la prima volta non ci sarà Angela Merkel. In Italia, come si sa, invece si consuma soprattutto a sinistra, nel principale partito progressista, come scrive ilPost, l’ennesimo dibattito sulla marginalizzazione delle donne nella politica italiana. Si segnala tuttavia il team femminile nella comunicazione di Palazzo Chigi, come avvenuto alla Casa Bianca: ne ha scritto Ettore Maria Colombo su TiscaliNews.

La storia dei finti stupri secondo la Rai e le donne violate davvero

Vittime bugiarde. “Rai1 ci ricasca; per la terza volta in poco più di un mese, la prima rete del servizio pubblico nazionale propone una fiction in cui, quella che sembrava una vittima di abusi sessuali, si rivela in realtà una bugiarda”. Inizia così l’articolo di Aestetica Sovietica dal titolo “Rai1, adesso basta con i finti stupri“. La data del pezzo è del 25 febbraio e al momento, la sera del 27, la tv di Stato non ha dato alcuna risposta a una denuncia ripresa da tante altre testate. Le tre fiction sotto accusa sono Che Dio ci aiuti 6, Le indagini di Lolita Lobosco e Mina Settembre. Il Fatto Quotidiano, in un articolo di Nadia Somma, ha approfondito anche il motivo per il quale una consistente parte delle denunce finisce con un’archiviazione. Tre fiction sono più che dettagli, ma vere e proprie prove di un pensiero radicato: e pensare che qualche anno fa avevamo invece guardato con speranza alla drammatica e perfetta serie di Netflix Unbelievable dove la vittima, “inattendibile” per molti e da tanti punti di vista, viene invece creduta da due investigatrici. Nessuno spoiler: se non l’avete vista, guardatela. Partiva da una storia vera e raccontava una realtà diffusa in ogni angolo di mondo.
La trasmissione delle tre puntate avveniva in giorni come tutti quelli dell’anno che registravano minacce, violenze, aggressioni, omicidi di donne da parte di uomini, soprattutto compagni o ex compagni. Mentre scriviamo, sabato 27 febbraio, solo da Partinico arriva notizia di due arresti per altrettante violenze domestiche: in un caso, si tratta di un uomo di 46 anni che aveva iniziato a picchiare la moglie perché l’aveva trovata a chattare sui social; nell’altro, l’uomo, con precedenti per maltrattamenti, si era avventato per l’ennesima volta sulla moglie, promettendole di farle fare “la stessa fine di Piera Napoli“. Piera Napoli era la cantante neomelodica palermitana massacrata a colpi di coltello, a inizio mese.
Intanto emergevano nuovi devastanti dettagli della vicenda Alberto Genovese: “Le donne? A 24 anno già vecchie”, da Il Giorno; “Inattendibili le due modelle apparse in tv”, da Il Corriere; “A Ibiza tutti sapevano ma sono stati zitti”, da Repubblica, “C’era una struttura organizzata”, da FanPage.
Cronache del Mezzogiorno e Caserta 24 ore pochi giorni prima, commentando i dati Istat, facevano un titolo simile: “La famiglia uccide più della mafia”.
A Napoli intanto le donne riunite nell’associazione Le Forti Guerriere protestano per l’assegnazione ai domiciliari di Vincenzo Lo Presto, il 43enne condannato per l’omicidio della moglie Fortuna Bellisario: avrebbe dovuto scontare 10 anni, ma dopo due ha potuto lasciare il carcere. Su Fanpage e su Canale 5 alcune delle ricostruzioni della vicenda.
Insomma, c’è poco da scherzare, cara Rai.

All’origine della violenza: la disuguaglianza

“La violenza non va considerata come un fenomeno isolato, né come un gesto improvviso, ma come qualcosa che sta dentro a un sistema di relazioni. Serve dunque guardare a quelle relazioni, in particolare alle relazioni tra uomini e donne, che storicamente sono state costruite nel segno della diseguaglianza, e su quelle bisogna intervenire”. Un articolo sul sito dell’Università di Padova pone l’attenzione su questo elemento e lo fa in particolare Laura Schettini, docente di Gender History. Forse più sulla solidarietà maschile, spesso evocata, su questo storico rapporto diseguale bisogna agire.
Diciamolo, di lavoro ce n’è da fare sul tema delle relazioni e delle disuguaglianze, come testimonia una lettera firmata alla rubrica di Corrado Augias, su Repubblica, dove si racconta di una donna picchiata dal marito la quale aveva chiesto aiuto ai colleghi, chiamandoli a testimoniare, finendo invece isolata e licenziata.
augias
E a proposito di disuguaglianze, in Svizzera l’Ufficio Federale di Statistica ha pubblicato i risultati dell’inchiesta sulle disparità salariali tra uomini e donne – anni dal 2014 al 2018 – e la cattiva notizia è che nel tempo sono aumentate. Ne potete leggere su La Regione.

Piccole grandi donne

Vanity Fair Italia e Vogue US hanno raccontato la storia di Veronica Yoko Plebani, la giovane paralimpica italiana che racconta la sua esperienza sportiva e umana, di una piccola grande donna che della propria disabilità ha fatto un manifesto.

Altre notizie dal mondo

🌎 L’aborto negato in Venezuela ai tempi del Covid. “Nel momento in cui Johanna Guzmán, 25 anni, ha scoperto che stava per avere il suo sesto figlio, ha cominciato a singhiozzare, schiacciata dall’idea di portare un’altra vita in una nazione in tale decadenza”. Inizia così l’articolo del New York Times sulla situazione delle donne in Venezuela dove, nella crisi economica disperata, il controllo delle nascite è quasi assente dalle cliniche governative ed è disponibile nelle farmacie private solo a prezzi proibitivi.
🌍 Un rosario laico, i nomi di 1.081 donne assassinate dal 2003 sono stati letti nella Camera di Spagna, il 23 febbraio. In aula, gli applausi di tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, ad eccezione del partito di estrema destra, Vox. Che ha addirittura avanzato una proposta di modifica della legge “con lo scopo dichiarato di annullare e modificare gli abusi della legge sulla violenza di genere”, scrive El Pais.
🌍 Forgotten: women of Juárez. È il titolo del podcast sulle centinaia di donne sparite in Messico e ricordate a Juárez da una distesa di croci rosa. Su Apple e su Spotify.
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