Come si fa a fotografare la violenza psicologica in tutte le sue forme? Come ritrarre la dipendenza economica che rende le vittime ancora più fragili? E come rappresentare l’isolamento, il controllo, la svalutazione, le offese verbali, il ricatto, il disprezzo celato da complimento agiti in molte relazioni interpersonali, che siano personali o professionali?
Libere Sinergie lo ha fatto con la lente sensibile di Antonio Occhiuto, fotografo, coadiuvato da un gruppo di donne e uomini che lavorano sul campo su questi casi. Oltre, ovviamente, all’impegno delle socie e dei soci di Libere Sinergie. Ne è nata una mostra – Tanto a me non capita… – dalla quale è scaturita la tre giorni che ne prende il nome e che si svolge a Milano – spazio The ArtLand presso la Fabbrica del vapore in via Procaccini 4 – dal 22 al 24 novembre 2019, a ridosso della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La mostra rimarrà aperta con i seguenti orari: venerdì dalle 10 alle 22; sabato dalle 9 alle 20; domenica dalle 10 alle 20.
Sono una ventina le foto che compongono questa discesa verso l’inferno delle violenze private, quotidiane, sottili, impercettibili. La mostra è un’anteprima e, sebbene visitabile dalle 10 della mattina di venerdì, verrà inaugurata nel pomeriggio del 22 novembre alle 16.30.
Qui alcune immagini “rubate” al backstage.
Ho visto la mostra presso il centro civico del municipio 5 e mi sono sentita coinvolta sia sul piano personale che sociale: troppe donne soffrono in silenzio per colpa di preconcetti, stereotipi e così via che sono duri a morire, proprio come i muri che sono duri da abbattere….
Dobbiamo ribellarci e dire basta ad ogni forma di discriminazione sulle donne, vi sostengo in pieno.